A volte perdere peso rapidamente sembra un’impresa quasi irraggiungibile, ma in realtà con una dieta efficace come quella chetogenica è realmente possibile dimagrire in 10 – 21 giorni.
Ma come funziona la chetosi? In quanto tempo è possibile indurla e quali sono le controindicazioni? Vi spieghiamo tutto in questo articolo.
La dieta chetogenica, famosa anche come dieta dei 21 giorni, è un regime alimentare quasi privo di carboidrati (apporto inferiore al 5%) che innesca la cosiddetta chetosi. Si tratta di un particolare stato metabolico in cui l’organismo, non avendo a disposizione i carboidrati, è obbligato a bruciare i grassi per la produzione di energia. Così facendo, si accelera la perdita di peso in poco tempo.
Durante una dieta chetogenica è necessario ridurre drasticamente l’apporto di carboidrati, fino quasi all’eliminazione (meno del 5%); al contrario, viene preferita in maniera abbondante l’assunzione di grassi. Nel campo dell’alimentazione, questo si traduce in alcune precise tipologie di cibi.
La dieta chetogenica costituisce un regime dietetico in cui si attua una drastica riduzione dei carboidrati, a favore di proteine e grassi. Tale operazione induce nell’organismo la formazione di sostanze acide definite corpi chetonici, quali il beta-idrossibutirrato, l’acido acetacetico e l’acetone. La produzione di corpi chetonici avviene fisiologicamente in condizioni, ad esempio, di digiuno.
Normalmente le cellule necessitano infatti di glucosio per le loro regolari funzioni, ma, se l’apporto di quest’ultimo viene ridotto a livelli eccessivamente bassi, esse cominceranno ad attivare meccanismi di compensazione, con riduzione di insulina e attivazione dei processi catabolici.
Dopo già un paio di giorni di digiuno, infatti, vi è un esaurimento dei depositi di glicogeno con consequenziale stimolo alla gluconeogenesi e alla chetogenesi, la quale porterà alla formazione di corpi chetonici utilizzabili dal cervello.
Dunque, le cellule, in particolare quelle nervose, utilizzeranno tali sostanze come fonte primaria di energia. Questo stato metabolico viene definito “chetosi nutrizionale”, ed è considerato uno stato abbastanza sicuro, poiché i corpi chetonici vengono prodotti in piccole concentrazioni senza alterazioni significative del pH sanguigno.
Differisce notevolmente la chetoacidosi, una condizione pericolosa per la vita in cui i corpi chetonici vengono prodotti in concentrazioni estremamente maggiori, alterando il pH del sangue e causando dunque acidosi.
In genere la chetosi si raggiunge dopo un paio di giorni con una quantità giornaliera di carboidrati di circa 20-50 grammi, ma tali quantità possono variare su base individuale.
I carboidrati rappresentano ad oggi circa il 55% della dieta tipica, ma è noto come un’elevata assunzione di zuccheri risulti associata ad un aumento della prevalenza di obesità e sindrome metabolica, nonché un aumento del rischio di sviluppare diabete mellito. Recenti studi presenti in letteratura hanno confrontato gli effetti a lungo termine degli interventi dietetici sulla perdita di peso, non mostrando prove valide per raccomandare diete a basso contenuto di grassi. In effetti, le diete a ridotto contenuto di carboidrati hanno dimostrato di ottenere una perdita di peso significativamente maggiore rispetto alle prime. Inoltre, i soggetti che seguono una dieta chetogenica inizialmente subiscono una rapida perdita di peso fino a 5 kg in 2 settimane o meno, per questo sovente si sente parlare di “dieta dei 10 o dei 21 giorni”.
Tale regime dietetico presenta anche un effetto diuretico, di riduzione del senso della fame ed è in ultimo interessante notare come spesso determini un risparmio nell’utilizzo della massa proteica muscolare a scopo energetico.
Vi è inoltre un gruppo di alimenti da consumare solo con moderazione:
Vi sono invece diverse cibarie che non possono trovare alcuno spazio nella dieta chetogenica, perciò da evitare completamente:
Di seguito riportiamo uno schema giornaliero di dieta chetogenica da seguire con un integratore proteico (come il dima10g). Il ciclo dovrebbe durare dai 10 ai 21 giorni giorni.
Di seguito riportiamo dunque un esempio di giornata alimentare di 1300 kcal circa basata su un regime di tipo chetogenico, consigliabile per reintegrare progressivamente i carboidrati dopo un ciclo con integratore proteico di 3 settimane:
Possiamo semplificare la dieta chetogenica in 4 fasi principali:
Nella fase 1) si dà inizio alla privazione di carboidrati seguendo la dieta di cui abbiamo parlato.
Il regime alimentare (anche facilitato dall’uso di integratori, vedi più sotto) indurrà l’organismo ad uno stato di chetosi nei primi 3-4 giorni (fase 2). Durante questo periodo l’organismo viene stressato e possono verificarsi cali di energie, stanchezza e spossatezza. Se ciò si verifica, è consigliato restare sotto il controllo del medico e del nutrizionista di fiducia, in modo da potersi avvalere di un complesso vitaminico energetico.
Fase 3) A questo punto arriva il bello: l’organismo sta bruciando i grassi come fonte di energia e in questo modo si assiste ad una accelerazione del processo dimagrante, che coinvolge punti critici, come la pancia, le cosce, le braccia e i fianchi (fase 3). L’output della chetosi è la produzione di corpi chetonici, che devono essere biodegradati dall’organismo.
Nella fase 4) abbiamo l’eliminazione dei corpi chetonici attraverso le urine. È consigliabile fin dall’inizio della dieta l’utilizzo di un integratore drenante specifico.
È possibile (ed è spesso consigliato) per massimizzare gli effetti della dieta chetogenica, l’affiancamento di integratori proteici che aiutano l’organismo ad innescare la chetosi e a potenziarla.
Ci sono svariati prodotti sul mercato coin queste caratteristiche, ma noi vi consigliamo DIMA10G, perchè è un integratore proteico gluten free, 100% naturale ed a formulazione bilanciata che in combinazione con la dieta chetogenica permette di perdere peso in soli dieci giorni.
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