Dimagrimento, Mantenimento di glicemia e insulinemia costanti, miglioramento del metabolismo, aumento del consumo di grassi a scopo energetico: finora abbiamo illustrato i benefici della dieta chetogenica, ma cosa fare quando si desidera uscire dallo stallo della chetogenica?
A un certo punto, infatti, è possibile non notare miglioramenti durante il percorso. Esistono però varie strategie per riattivare l’organismo dopo avere scelto questo tipo di regime alimentare (consigliabile per un breve periodo di tempo).
Quali sono?
Lo affrontiamo in questo approfondimento.
Anzitutto vanno comprese le ragioni dello stallo della chetogenica.
Spesso le donne manifestano dei momenti di blocco dovuti alle fasi del ciclo mestruale, mentre gli uomini tendono a tollerarla meglio purché comunque non si tratti di uno schema a lungo termine.
A ogni modo, una volta indagato circa i motivi che hanno provocato un arresto circa il raggiungimento degli obiettivi, si possono adottare alcuni comportamenti utili per “fare ripartire” l’organismo.
Li chiameremo “i sei salva-keto”, piccoli accorgimenti che possono ridare fiducia nella chetogenica facendo uscire dal temuto stallo.
Ora entriamo nel vivo per fornire soluzioni concrete che contrastino lo stallo da chetogenica.
Essendo ogni organismo differente, è possibile che alcuni ne trovino una più funzionale rispetto a un’altra.
È preferibile non adottarle tutte allo stesso tempo e valutarle insieme al nutrizionista (o al professionista) da cui si è seguiti.
Ecco la lista dei “salva keto”:
“Dottor acqua, dottor dieta,
dottor quiete”.
Tornando allo stallo della chetogenica, è comune trovare ingredienti (come le maltodestrine e il fruttosio) dentro i multivitaminici-minerali e questo provoca alterazioni se si sta intraprendendo la cheto.
Ultimo, ma non per importanza, prestare attenzione ai carboidrati nascosti.
Il sesto suggerimento “salva keto” merita un approfondimento a parte, in quanto potrebbe risultare il più ostico.
Può succedere che la persona, in modo del tutto inconsapevole, assuma zuccheri “nascosti” che si trovano all’interno dei cibi ma anche di farmaci o integratori.
Per questo è molto importante affidarsi a figure esperte quando si intraprende la dieta chetogenica e scegliere prodotti studiati per questo tipo di metodo, come la linea Dima10G di Farcomed.
Ecco che in questo caso gli Mct sopracitati vengono in aiuto, insieme all’olio di cocco se si preferisce, ristabilendo l’equilibrio e neutralizzando gli zuccheri indesiderati.
Matematicamente, infatti, ogni grammo di zucchero può essere “neutralizzato” sotto l’aspetto biochimico-metabolico con l’assunzione di due grammi di grassi contenenti Mct.
La fase di stallo della chetogenica viene considerata quando il rallentamento o il blocco del dimagrimento perdura da almeno 3 mesi.
Non si può pretendere che il grasso nell’organismo diminuisca in maniera continua e costante, poiché ci sono tanti fattori che entrano in gioco e ne regolano la presenza.
Come anticipato, soprattutto nelle donne, la ritenzione dei liquidi e il ritmo intestinale possono rallentare l’avanzamento della chetogenica.
Ma anche la struttura muscolare evolve e può essere motivo di stasi.
Nessuna preoccupazione o demotivazione, quindi.
Se la chetogenica viene seguita con disciplina, lo stallo si estinguerà in breve.
Dopo la fase di peso stabile, ripartirà il dimagrimento e si continueranno a osservare risultati.
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