Uscire dallo stallo della chetogenica

uscire dallo stallo della chetogenica
In questo articolo troverete:

Dimagrimento, Mantenimento di glicemia e insulinemia costanti, miglioramento del metabolismo, aumento del consumo di grassi a scopo energetico: finora abbiamo illustrato i benefici della dieta chetogenica, ma cosa fare quando si desidera uscire dallo stallo della chetogenica?

A un certo punto, infatti, è possibile non notare miglioramenti durante il percorso. Esistono però varie strategie per riattivare l’organismo dopo avere scelto questo tipo di regime alimentare (consigliabile per un breve periodo di tempo).
Quali sono?
Lo affrontiamo in questo approfondimento.


Uscire dallo stallo della chetogenica in pochi semplici step

Anzitutto vanno comprese le ragioni dello stallo della chetogenica.
Spesso le donne manifestano dei momenti di blocco dovuti alle fasi del ciclo mestruale, mentre gli uomini tendono a tollerarla meglio purché comunque non si tratti di uno schema a lungo termine.

A ogni modo, una volta indagato circa i motivi che hanno provocato un arresto circa il raggiungimento degli obiettivi, si possono adottare alcuni comportamenti utili per “fare ripartire” l’organismo.

Li chiameremo “i sei salva-keto”, piccoli accorgimenti che possono ridare fiducia nella chetogenica facendo uscire dal temuto stallo.


I sei “salva-keto” per uscire dallo stallo della chetogenica

Ora entriamo nel vivo per fornire soluzioni concrete che contrastino lo stallo da chetogenica.
Essendo ogni organismo differente, è possibile che alcuni ne trovino una più funzionale rispetto a un’altra.
È preferibile non adottarle tutte allo stesso tempo e valutarle insieme al nutrizionista (o al professionista) da cui si è seguiti.

Ecco la lista dei “salva keto”:

  • estendere il digiuno notturno: ritardando (di almeno un’ora) l’orario della colazione è possibile aumentare la chetonemia.
    In questo modo si ha un aumento del rilascio di glucagone, la cui azione promuove la glicogenolisi, inibisce la glicogenosintesi e stimola la produzione di glucosio
  • diminuire la quota proteica: è possibile che le proteine inizialmente necessarie a eludere la perdita di tessuto magro risultino in eccesso, rischiando di essere trasformate in glucosio. Pertanto la persona potrebbe allontanarsi dalla chetosi

“Dottor acqua, dottor dieta,
dottor quiete”.



  • aumentare la keto ratio: in che modo? Attraverso la diminuzione delle proteine oppure con l’aumento della quota lipidica
  • assumere MCT: le fonti alimentaridi acidi grassi a media catena sono ottime per aumentare la chetonemia. Cocco, olio di cocco, noci, avocado, olio di cuore di palma: tutti validi alleati per mantenere o aumentare la chetosi.
  • aumentare il dispendio calorico: l’attività fisica è sempre auspicabile. Se si percepisce un momento di stallo della chetogenica, occorre provare ad aumentarla un po’, alzando anche il metabolismo basale

Tornando allo stallo della chetogenica, è comune trovare ingredienti (come le maltodestrine e il fruttosio) dentro i multivitaminici-minerali e questo provoca alterazioni se si sta intraprendendo la cheto.

Allarme rosso: i carboidrati nascosti mettono in stallo la chetogenica

Ultimo, ma non per importanza, prestare attenzione ai carboidrati nascosti.

Il sesto suggerimento “salva keto” merita un approfondimento a parte, in quanto potrebbe risultare il più ostico.
Può succedere che la persona, in modo del tutto inconsapevole, assuma zuccheri “nascosti” che si trovano all’interno dei cibi ma anche di farmaci o integratori.
Per questo è molto importante affidarsi a figure esperte quando si intraprende la dieta chetogenica e scegliere prodotti studiati per questo tipo di metodo, come la linea Dima10G di Farcomed.


Ecco che in questo caso gli Mct sopracitati vengono in aiuto, insieme all’olio di cocco se si preferisce, ristabilendo l’equilibrio e neutralizzando gli zuccheri indesiderati.
Matematicamente, infatti, ogni grammo di zucchero può essere “neutralizzato” sotto l’aspetto biochimico-metabolico con l’assunzione di due grammi di grassi contenenti Mct.


Stallo della chetogenica: un blocco reale o un fatto temporaneo?

La fase di stallo della chetogenica viene considerata quando il rallentamento o il blocco del dimagrimento perdura da almeno 3 mesi.
Non si può pretendere che il grasso nell’organismo diminuisca in maniera continua e costante, poiché ci sono tanti fattori che entrano in gioco e ne regolano la presenza.

Come anticipato, soprattutto nelle donne, la ritenzione dei liquidi e il ritmo intestinale possono rallentare l’avanzamento della chetogenica.
Ma anche la struttura muscolare evolve e può essere motivo di stasi.

Nessuna preoccupazione o demotivazione, quindi.
Se la chetogenica viene seguita con disciplina, lo stallo si estinguerà in breve.
Dopo la fase di peso stabile, ripartirà il dimagrimento e si continueranno a osservare risultati.



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