È possibile mangiare la frutta durante la dieta chetogenica?
È la domanda più gettonata quando si decide di intraprendere questo regime alimentare.
Sintetizzando la risposta è “sì”, ma è importante capire come consumarla e in quali quantità.
In questo approfondimento tutte le informazioni utili per mangiare tranquillamente la frutta durante la dieta chetogenica.
Sono tre le migliori categorie di frutta da inserire nella dieta chetogenica.
Si tratta di:
Ecco i motivi per cui questi alimenti sono adatti in un’alimentazione che prevede un limitato apporto di carboidrati.
Le bacche in genere (di cui i frutti di bosco fanno parte) danno gusto e colore ai piatti ma non solo.
Il loro apporto zuccherino le rende infatti perfette per essere consumate senza preoccupazioni.
Ma scopriamo nel dettaglio cosa significa.
Mirtilli, fragole e lamponi possono essere consumati durante la dieta chetogenica in quanto rispetto agli altri frutti sono caratterizzate dal minor indice glicemico, senza impattare significativamente sull’innalzamento della glicemia.
L’indice glicemico, infatti, è inferiore a 25 su 100 grammi di pietanza.
In poche parole i frutti di bosco rientrano nella “top 5” dei frutti migliori da mangiare durante la dieta chetogenica.
Spieghiamo il motivo con questa sintetica panoramica:
“Per scegliere la ‘frutta buona’ durante la chetogenica suggeriamo di leggere attentamente le etichette e riconoscere l’indice glicemico”.
Anche le ciliegie, seppur con un apporto maggiore di carboidrati, sono ottime durante la chetogenica in quanto l’indice glicemico è tra i più bassi rispetto agli altri frutti.
Per quanto riguarda gli agrumi, invece, via libera a limoni, clementine, mandarini e arance. E il motivo è il medesimo.
Se si intraprende una dieta chetogenica con bassi indici glicemici (come la LGIT), è possibile consumare fino a 60 grammi al giorno di carboidrati. Pertanto è possibile mangiare frutta una volta al giorno; agrumi compresi.
La frutta secca in dieta chetogenica merita un capitolo a parte.
Ecco perché.
La frutta secca contiene una bassa quantità di carboidrati e questo la rende idonea per la keto diet, anche quella più rigida.
Va però specificato che occorre distinguere le diverse tipologie di frutta secca.
È da preferire, infatti, la frutta secca intera in quanto tutte le proprietà vengono mantenute.
Diversamente, quella grattugiata o trattata, potrebbe vedere il suo valore nutrizionale compromesso.
C’è il rischio, infatti, che i grassi buoni si ossidino e si perdano le sostanze vegetali preziose al suo interno.
Come anticipato la frutta con meno carboidrati, quindi indicata durante la dieta chetogenica, fa parte della categoria dei frutti di bosco, degli agrumi e della frutta secca.
Questi i frutti con il minor apporto di carboidrati per 100 grammi:
Se si può mangiare frutta durante la dieta chetogenica, perché questo viene scoraggiato?
Innanzitutto per una questione di quantità: solitamente i carboidrati vengono assunti attraverso la verdura che viene consumata durante i pasti principali ad alimenti proteici (come pesce e carne).
Un esempio concreto: i carboidrati di una pesca corrispondono a un piatto di insalata ed è per questo che si preferisce suggerire altre pietanze rispetto alla frutta.
Quest’ultima, di fatto, non rappresenta un vero e proprio pasto.
Durante la dieta chetogenica è comunque possibile integrarla con piccole quantità nella preparazione di ricette o spuntini.
In sintesi la frutta è un alimento concesso durante la dieta chetogenica.
La frutta infatti, non inibisce la chetosi.
L’importante è limitare il consumo di carboidrati a meno di 60 grammi al giorno.
Mangiare frutta può aiutare nel soddisfacimento del fabbisogno energetico quotidiano.
Non solo: se si scelgono i frutti suggeriti in questo approfondimento nelle quantità indicate, il corpo avrà i nutrienti essenziali di cui su ha bisogno permettendogli di lavorare meglio, passando dalla combustione dei carboidrati a quella dei grassi.
“La frutta, così come la verdura, è ben vista durante la dieta chetogenica purché non zuccherina.”
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