Ormai è consigliata anche nei presidi ospedalieri e rappresenta in genere un regime alimentare benefico.
Certo, deve essere condotta con criterio, ma la dieta chetogenica ha effetti benefici comprovati.
Quali sono, quindi, i rischi e quali i vantaggi?
In questo articolo tutti i pro e i contro.
Definita dalla maggior parte delle persone una dieta, la chetogenica viene considerata da molti una terapia nutrizionale.
Un percorso, perciò, non esente da possibili controindicazioni e rischi.
Ecco perché è fondamentale rivolgersi a una figura professionale accreditata per valutare se è la scelta più adatta per la propria situazione.
Di fatto, se intrapresa nel modo corretto, i cosiddetti effetti collaterali della dieta chetogenica tendono a scomparire dopo circa tre giorni dall’instaurarsi della chetosi.
Ci sono casi, però, in cui essi persistono e vanno valutati attentamente.
La disidratazione, per esempio, è la complicazione più comune quando si intraprende la chetogenica poiché subentrano meccanismi che richiedono l’aumento del fabbisogno idrico del corpo.
Non solo: l’aumento dei corpi chetonici porta a una maggiore diuresi perché il corpo cerca di liberarsi del suo eccesso attraverso la via urinaria.
Altri rischi a carico dei reni sono l’uremia ovvero la presenza di sangue nelle urine e la perdita di elettroliti.
Il protrarsi della dieta chetogenica oltre il periodo consigliato, inoltre, può condurre a una carenze di fibre, calcio e vitamine e gotta.
La dieta chetogenica, inoltre, può portare reni e fegato a lavorare in modo anomalo in quando la chetosi produce le scorie chetoniche che hanno bisogno di essere espulse proprio da questi organi.
Un altro aspetto da considerare è quello psicologico.
Trattandosi di un regime alimentare tendenzialmente diverso da quello a cui si è sempre stati abituati, può avere un impatto anche sul proprio umore ed equilibrio mentale.
Tagliare drasticamente i carboidrati può avere un impatto negativo sui livelli di serotonina, “l’ormone del buonumore” che lavora anche sul senso di sazietà.
“La produzione di corpi chetonici avviene fisiologicamente in condizioni, ad esempio, di digiuno. Ci sono casi, però, in cui occorre monitorare attentamente gli effetti.”
La dieta chetogenica è controindicata in una serie di situazioni.
Andiamo a vederle una ad una:
“Chetogenica sì o chetogenica no? Occorre valutare tutti gli elementi tra cui la durata e la situazione di partenza.”
Come anticipato, la dieta chetogenica comporta rischi non gravi. Tra essi si annoverano ad esempio mal di testa, debolezza, irritabilità, affaticamento, costipazione, nausea, vomito e alterazioni del sonno.
Nei casi sopra citati, però, i problemi possono essere ben più seri ed è per questo che si sconsiglia vivamente di intraprendere la dieta chetogenica.
La chetosi può diventare pericolosa in quanto porta alla presenza elevata di chetoni nel sangue.
Questi possono portare a disidratazione e al cambiamento dell’equilibrio sanguigno.
Quando eccessiva, inoltre, la presenza di chetoni comporta una condizione chiamata chetoacidosi.
Di fatto, in una situazione di chetosi, il corpo non si trova in una situazione di naturale equilibrio portandolo ad andare “in modalità risparmio energetico”.
Esso, infatti, a bisogno sia di grassi sia di glucosio per funzionare correttamente ma se uno di questi elementi viene meno, il sistema può andare in tilt.
La dieta chetogenica, è bene precisarlo, non è l’unica a indurre la chetosi.
Ogni volta che vengono meno le scorte di glucosio nell’organismo, infatti, è possibile sperimentarla.
Un esempio pratico? Allenamenti prolungati intensivi e digiuno sono due tra le situazioni che più facilmente possono portare alla chetosi.
La dieta chetogenica risulta efficace e consigliabile nel breve periodo.
Cosa significa esattamente?
Evitare di intraprenderla superando i sei mesi consecutivi.
Oltrepassando questa soglia, infatti, non risultano particolari vantaggi rispetto ad altri regimi alimentari controllati.
La dieta chetogenica, così come tutte quelle a ridotto contenuto di carboidrati, risultano anche poco sostenibili nel medio-lungo termine.
Gli effetti, ovviamente, variano da persona a persona e occorre sempre valutare il proprio caso con una figura professionale esperta.
Finora ci siamo concentrati unicamente sui rischi della dieta chetogenica, ma quali sono i benefici che può offrire?
Ce ne sono numerosi e tutt’altro che trascurabili; ecco perché è sempre più apprezzata e non da meno suggerita anche nei protocolli medici.
Tra i vantaggi della dieta chetogenica ne abbiamo individuati quindi sei principali:
Come osservato nell’approfondimento dedicato, inoltre, la dieta chetogenica è particolarmente indicata nei casi di epilessia, soprattutto infantili.
Secondo gli studi del gruppo “Dietoterapie in Epilessia” della Lega italiana contro l’epilessia dell’ospedale pediatrico del Bambino Gesù di Roma, la sua adozione può portare a una riduzione degli attacchi fino all’85% delle casistiche.
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