Avverti gonfiore e dolore addominale, costipazione o diarrea oppure ancora dermatite?
Potrebbero essere i sintomi di un intestino infiammato.
Come esserne certi?
Questo approfondimento guiderà alla scoperta di tutti i segnali e i rimedi per riconoscere se intestino tenue e crasso sono effettivamente infiammati.
L’intestino infiammato si manifesta sempre con dolore e gonfiore addominale. A questi sintomi si possono aggiungere stipsi e diarrea, in base alla propria alimentazione e ad altri fattori che andremo a illustrare.
Anche meteorismo, mal di pancia e crampi possono indicare una situazione in cui l’intestino è infiammato e possono essere considerati l’indice di un malessere più profondo.
Mai sottovalutare, quindi, quelli che possono sembrare presentimenti e accadimenti passeggeri: quando l’organismo è in disequilibrio occorre mettersi in ascolto senza silenziarlo.
A volte, però, è complesso individuare quando l’intestino è infiammato poiché esso si palesa anche attraverso “sintomi insospettabili”.
Tra questi si annoverano:
“La mattina quando vi alzate, fate un sorriso al vostro cuore, al vostro stomaco, ai vostri polmoni, al vostro fegato. Dopo tutto, molto dipende da loro“. – Thich Nhat Hanh
Come anticipato, diverse sono le cause che possono portare ad avere l’intestino infiammato.
Anzitutto occorre notare come l’infiammazione possa riguardare sia l’intestino crasso sia quello tenue, anche se solitamente le manifestazioni sono a carico del primo.
A ogni modo le principali cause dell’intestino infiammabile sono due:
Se la mente è sovraccarica, infatti, tutto l’organismo lo avverte e può reagire con l’insorgere dell’intestino infiammato.
Lo stress, a cui spesso si riconducono patologie e disagi di vario tipo, è proprio la ragione per cui questo disturbo trova terreno fertile, insinuandosi antipaticamente nella vita di una persona.
Non da meno, una “cattiva” alimentazione può essere un altro fattore determinante nella manifestazione dell’intestino infiammato.
Un abuso di prodotti caseari (soprattutto yogurt e formaggi freschi), frutta secca, caffeina e teina e altri alimenti induce infatti a infiammare le pareti intestinali e alterare la flora batterica.
Altre cause comuni di tipo alimentare sono inoltre:
L’alimentazione, è evidente, ha un ruolo chiave nella prevenzione e nella cura dell’intestino infiammato.
Ci sono infatti cibi che è bene assumere per contrastare la sua comparsa e altri che è meglio evitare.
Vediamo quali sono.
Sì a:
No a:
“L’uomo felice è colui che è sano di corpo, ricco di risorse spirituali e bene educato di natura.” – Talete
Attualmente non esiste un protocollo univoco per il trattamento dell’intestino infiammato, bensì diverse terapie che variano da caso a caso.
Prima di intervenire a livello terapeutico, si possono inoltre intraprendere una serie di buone pratiche quotidiane con la supervisione del proprio medico.
I suggerimenti dell’équipe di esperti di Farcomed sono semplici, immediati ed efficaci.
E si possono riassumere così:
Se si sospetta di avere l’intestino infiammato (o se il disturbo è stato effettivamente riscontrato) occorre porre attenzione ai prodotti che si acquistano, in modo da regolarizzare la situazione.
Rivedere la propria routine, inoltre, è necessario per potere riscontrare cambiamenti.
Valutare il consulto con un nutrizionista può essere necessario per mantenere sano l’intestino, anche perché la dieta ha bisogno di variare in funzione della fase in cui ci si trova.
L’assetto psicologico, in più, ha un ruolo importante nello sviluppo dell’intestino infiammato (e delle relative disfunzioni, come la colite e il morbo di Crohn).
Numerose ricerche scientifiche, infatti, hanno dimostrato la correlazione tra la sindrome dell’intestino infiammato e la condizione mentale ed emotiva della persona.
Si tratta, quindi, di una dinamica psicosomatica: la malattia insorge poiché favorita da fattori di ordine psicologico.
Stress, ansia e altre emozioni che la persona ha difficoltà a gestire hanno un impatto diretto sul fisico. E l’intestino infiammato ne è una prova.
Tra le buone abitudini da adottare ogni giorno, quindi, si può valutare anche la meditazione.
Esistono discipline, come la Mindfulness, in grado di dare un effetto benefico sui sintomi intestinali.
In questo modo si favorisce il rilassamento, elaborando il nutrimento ed eliminando le scorie del cibo e della mente.
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